#santino forte
Explore tagged Tumblr posts
Text
Lspd hours (got my suggestions over on twitter)
#nopixel#nopixel fanart#Los santos police department#gta rp#gta roleplay#nopixel 4.0#chia draws#beric Johnson#duncan fenwell#santino forte#flop dugong#Matt Rhodes#skye Faye#tw gun
21 notes
·
View notes
Text
Santino (2022) - Cao Guimarães
O vento bate forte quando morre um advogado, para levar para longe a sua alma.
#film#santino#cao guimarães#documentary#brazilian film#brazilian cinema#e tudo verdade#film festival#NET Botafogo#watched in rio#watched in april 2023#film still
3 notes
·
View notes
Text
Giovedì Trony inaugurerà un nuovo punto vendita a Forlì
Al nuovo punto vendita di Trony a Forlì lavoreranno 26 addetti alla vendita coordinati dal direttore Sandro Galassi e dal supervisore d’area Santino Dodaro. Con 1500 metri quadrati di superficie, tre casse e un parcheggio da oltre 200 posti auto, il nuovo negozio conterà su 10mila referenze ed un bacino d’utenza stimato di circa 100mila potenziali clienti. "Prosegue così il progetto di sviluppo del socio Dml Spa., che con questa nuova apertura a gestione diretta conta un numero complessivo di 32 punti vendita - viene illustrato -. In Italia, sono 156 i punti vendita Trony, cui si aggiungono 24 Mini Trony, per un totale di 180 negozi". Il concept store, viene chiarito, "è caratterizzato da un’immagine giovane, chiara, dinamica e immediatamente riconoscibile. Il nuovo punto vendita di Forlì presenta una pianta rettangolare e come primi reparti all’ingresso quelli dedicati ai piccoli e grandi elettrodomestici. Tra i vari servizi offre consegna ed installazione a domicilio, installazioni certificate di condizionatori e grandi elettrodomestici, ritiro dell'usato, riparazioni di grandi e piccoli elettrodomestici, tv, pc e smartphone e tanto altro ancora. Tra i reparti attivi, tutti quelli compresi nelle categorie del format Trony: un'offerta completa per le sezioni audio-video, fotografia, videogame e accessori, climatizzatori, piccoli e grandi elettrodomestici ed elettrodomestici da incasso. Sicuramente un’attività di forte attrazione per la clientela di Forlì, con un ruolo di primo piano nel panorama commerciale di tutta la zona". Read the full article
0 notes
Link
1 note
·
View note
Note
Sera della finale. Inizio a vedere il primo tempo sul divano. Al gol dell'Inghilterra la Madonna è stata chiamata in causa da me e mio padre era scandalizzato, perché di solito non lo faccio mai in pubblico. Il secondo tempo,i supplementari e i rigori non li ho visti. Vagavo con le cuffie per il piano di sopra,camminavo da una stanza all'altra, tachicardia e sudore. Ad un certo punto presa dalla disperazione mi sono messa a studiare 😳. Con le urla dei vicini capivo a che punto stavamo.
Almeno tu eri a casa tua sul divano, anon, e potevi fare e dire quello che volevi senza rischiare la pelle.......io (con le stesse madonne che hai tirato giu' tu, ma in pubblico) a Londra, ero in un pub in cui eravamo 3 italiani (non sto scherzando, eravamo 3 precisi) e 400 inglesi assatanati (e ubriachi) che urlavano le peggio cose per 120 minuti di partita. Quando hanno segnato loro al secondo minuto, pensavo ci tirassero dietro qualche vaso da quanto erano gasati. Quando il Bonnie ha fatto gol @galloberardi era in BAGNO!!!!!!!!! appena ho realizzato cos'era successo (perche' io sinceramente non avevo manco visto l'azione da quanta ansia avevo ed ero tipo al mio 56esimo bicchiere di alcol per tenermi su visto che eravamo in svantaggio fino a quel momento) ho SCAVALCATO il divanetto su cui ero seduta, un salto all'Olio Cuore che non so nemmeno io come ho fatto a fare senza rompermi 2 crociati, ho aperto la porta del bagno del pub urlando BONUCCI HA SEGNATOOOOOOOOOOOO cosi' forte che penso mi abbiano sentito fino a Wembley. @galloberardi intanto, dentro al cubicolo del bagno, per esultare si e' quasi rotta un polso, e' uscita di corsa, abbiamo fatto i restanti minuti bevendo solo alcol e guardando il megaschermo con un'ansia che non posso nemmeno descrivere. Quando siamo arrivati ai rigori, abbiamo messo il santino con la foto di Chiesa sul tavolo vicino ad una candela che era li originariamente per decorazione ma che noi - da Italiani - abbiamo usato come cero alla Madonna e tutti i Santi. Abbiamo PREGATO in cerchio guardando e non guardando ogni rigore che tiravano, mentre tutti gli inglesi intorno a noi continuavano a gufarcela ridendo e urlando 'IT'S COMING HOME' ogni volta che ne facevano uno giusto. Noi intanto in silenzio, avvolte dalle bandiere tricolori, io seduta sul bracciolo del divano tipo un gufo, ad ogni rigore buttavo giu un bicchiere di pimms (che per chi non la conoscesse e' una bevanda alcolica che alle 19esima come ero io quella sera, diventa tipo uranio impoverito puro) D'UN FIATO. Quando Saka ha sbagliato e Gigio l'ha parata, nessuno tranne @galloberardi aveva capito che avevamo vinto, io me ne sono resa conto quando ho visto il Gallo saltare addosso a Gigione e ho visto gli inglesi del tavolo vicino al nostro distendersi per terra a piangere. Non penso di essere mai morta dentro come in quei 10 minuti di rigori, e' stato un incubo ma con il miglior finale. Non so come faro' ai pl[scoppio] ma speriamo di avere la stessa fortuna.
#RIFAREI TUTTO SIA CHIARO#gli europei2021 sono stati uno degli highlights dell'anno#l'atmosfera era surreale ho amato ogni partita
36 notes
·
View notes
Note
grazie alla tua benzione ho avuto 107 come voto di entrata alla discussione di tesi...poi ho preso 7 punti (su 8 max credo) per la tesi e ho finito la magistrale con 110 e lode ; ; piango
DA OGGI ANCHE UN PRATICO SANTINO IN VERSIONE POCKET
come si dice sempre in queste occasioni, ad maior- benvenutə nel precariato <3
abbracciamoci forte e vogliamoci tanto bene, perché hai pigliato la laurea! sono contentissima per te!!! congratulazioni!!!!✨💓🔆🎊💛
13 notes
·
View notes
Photo
SI VIS PACEM ESTÁ ABIERTO
https://sivispacem.foroactivo.com/
John Wick ha asesinado a Santino D'Antonio en el Hotel Continental de Nueva York.
El contrato para asesinar a Wick por el asesinato de Gianna D'Antonio, de siete millones, se hace internacional. La noticia de su ex-comunión alcanza los oídos de toda la red de asesinos y otros miembros de la Alta Mesa. Tú eres un asesino bajo su mantel.
John Wick no deja de ser un perro herido buscando una esquina en la que morir. Puedes ser tú quien esté esperándole allí.
Fortuna Fortes Iuvat
2 notes
·
View notes
Text
The Other Side: Background Concepts
From Background Designer, Katie Wells:
"The King on the The other side holds power over other kids by having what kids want: the best snacks and playtime equipment. So sometimes he comes across as a really friendly, generous kid.
But he also has a darker side, some kind of really scary punishment he saves for when a kid really double crosses him.The design team sat down with Ben, Matt and the writing team and sketched and talked about what the The King's dark threat could be. We joked about a chest-deep "hole of shame" you have to stand in while kids point and laugh at you, or like, a bottomless pit you could never crawl out of. But we needed something kids could actually create. I suggested a labyrinth, because I love the myth of Theseus besting the Minotaur and escaping the Labyrinth of King Minos. It was said that the creator of the Labyrinth, an artificer named Daedalus, made it so hard to solve that when he finished building it he barely managed to get out with his life. Ben said it best: "It's so hard to escape that by the time you make your way home you are so late for dinner you are grounded from the creek ...FOREVER." I did this drawing of a giant maze of brambles in the woods and The Maze was born."
From Background Designer, Santino Lascano:
"Designing The Other Side area was fun, since we had some time to explore and go a bit crazy in pushing different ideas. I had a super rough abandoned skate park concept for the new kingdom as one. The King’s throne room was where I got to concentrate my time on, when the design team narrowed down the main area.
Initially there was an idea of TV screens everywhere, with the King’s face was broken up abstractly on each one.
From there I liked the idea of lights and electricity being a part of the throne room, so we could have some dramatic lighting moments. I thought this was a good way to really differentiate The Other Side vs the Creek Kids’ area."
From Lead Background Designer, Cory Fuller:
"Once the initial ideas for the Other Side were nailed down, I started working on a rough of the King's Court, mostly trying to figure out what our kids would see as they entered through the gate. I tried to push the scale of the fort, and how the trees would play against the mill to make it feel fantastical and overwhelming.
In the final drawing I really got to develop the space, and help build the world that is the other side of the creek. A lot of brainstorming went into what materials would be used to build the stands, and what kind of things we would see in the market place. The Report Rando's and Check Weapons stalls were added to help sell the idea that the King really controls the way these kids play, and who is welcome in his court.
#Craig of the Creek#Background Design#Cory Fuller#Katie Wells#Santino Lascano#The Other Side#Cartoon Network
1K notes
·
View notes
Photo
Nuovo post su https://is.gd/V6vtYo
Libri| Il sermone
di Paolo Vincenti
L’ora della messa, l’immagine raffigurata nella copertina del libro, acquerellata dal disegnatore Piero Pascali, rende icasticamente il senso di questo romanzo uscito dalla penna di Pino Spagnolo e forbitamente intitolato Il sermone.
Il racconto è ambientato in un Sud immaginario, copia carbone del nostro Meridione d’Italia, in un piccolo paese che diventa metafora del mondo: un mondo di violenze e soprusi, di sommovimenti carsici e di scoperte angherie, di cinismo e corruzione. Strumentale alla narrazione è l’epifania di questo mondo ostile, popolato da disperati, derelitti, spregiudicati affaristi, poveri Cristi degli anni Duemila; di un Sud dove, nonostante secoli di storia e di lotte civili, continua a dominare la legge del più forte, una sottocultura vischiosa che tutti involve nella sua fatale pania. Nel romanzo, tema di fondo è il motto primum vivere, che polarizza tutti i personaggi in campo, nemmeno mai sfiorati dal deinde philosophari che completa l’assioma latino di antica memoria, perché troppo presi a gestire un hic et nunc di quanto mai precaria quotidianità.
Pino Spagnolo, dotato di una buona cultura di base, è evidentemente tributario ai grandi autori dell’Ottocento e del Novecento, soprattutto i siciliani, come Pirandello, Sciascia, Consolo, che hanno costituito le sue letture privilegiate, e si accosta, dal punto di vista del modo letterario, a quel metodo di “mimetica inferiore” teorizzato da Northrop Frye che consiste nel creare un “effetto di reale”, per dirla con Roland Barthes (nella sua argomentata pretesa di scardinare il realismo del romanzo), che produce sicuro rispecchiamento nel lettore medio (inteso in una accezione puramente connotativa del termine), nel quale lo stesso autore si riconosce. Vanno ascritti a suo merito l’assenza di qualsiasi ridondanza o barocchismo e la scarsa tendenza ad abbandonarsi alla contemplazione estatica del paesaggio, che, anzi, non compare, se non ridotto negli intermezzi della testura narrativa, fra le varie scene. Così la trama, sapientemente orchestrata, si dipana in uno “stile di cose”, diremmo, se non sapessimo di abusare di una definizione data da Pirandello alla scrittura di Verga, in contrapposizione allo“stile di parole” di quella di D’Annunzio, comunque lontana da qualsiasi psicologismo di sveviana memoria.
Si tratta di un romanzo centrifugo, animato da una miriade di personaggi appena tratteggiati dalla penna del loro creatore – l’unica vicenda di più consistente compiutezza è quella di Padre Santino Vantaggiato e del doppio Vescovo – in una polifonia tragicomica che ricorda La giostra di William Somerset Maugham, che però è un romanzo calato nell’Inghilterra vittoriana del tardo Ottocento, dalle connotazioni tipicamente borghesi, mentre questo di Spagnolo riflette gli umori di ambienti basso proletari e sclerotizzati di una società “gattopardesca”, ferma in una immobilità senza soluzione, divorata da una sorta di inerzia, quasi abulia, nella quale, proprio come nella lezione del famoso romanzo di Tomasi di Lampedusa, tutto cambia perché non cambi nulla.
In quell’inframondo che è il paesino in cui si tiene il sermone del titolo, in corpore vili, potremmo dire, ecco concatenarsi vicende e situazioni slabbrate, squallide, banali, che si intrecciano, pur mantenendo la propria individualità di nuclei tematici a sé stanti ma tangenti quello del doppio/ falso Vescovo che apre e chiude la fabula.
Una visione certamente non pacificata della realtà, tutt’altro che utopica, informa la trama del romanzo, che ha un forte ancoraggio all’esperienza biografica dell’autore, con una analisi spietata della società odierna, fatta oggetto di descrizione cruda, straniante, in certi punti addirittura disturbante, latamente surreale (come conferma la massima epigrafata in esergo); la realtà, cioè, viene dissezionata anche nei suoi dettagli più prosastici, fino a sconfinare, in rare occasioni, nel grottesco. L’autore si rivela così ottimo osservatore del mondo e degli uomini. E se fa una breve irruzione l’elemento metafisico e fantastico, verso la chiusura del racconto, prima dell’agnizione finale, ciò non toglie che la narrazione si mantenga sempre fedele al dato oggettivo.
Nell’opera, il narratore è extradiegetico, cioè esterno alla storia, si limita a raccontare, disponendo i personaggi e i dialoghi lungo l’asse inclinato della fiction. La sua scrittura è piana e regolare, del tutto godibile.
Come già detto, Spagnolo conosce bene la realtà che racconta, sembra che ne sia partecipe. Il suo potrebbe definirsi un realismo della coscienza, come è stato detto per Grazia Deledda, solo che la materialità del vivere quotidiano non è spiritualizzata, come nella grande scrittrice sarda, non è riscattata da alcuna forza superiore, trascendente, non v’è alcun disegno che possa ordinarla verso un fine di progresso. Rimane la visione sconsolata di un mondo aduggiato, inaridito, in queste pagine di Spagnolo, che tuttavia ci sanno regalare, attraverso i loro quadretti di genere, momenti di brio e di sana ilarità.
1 note
·
View note
Text
Daddy Issues: Christmas Special Edition- Part 3
Warnings: Smut, curse words, angst
--------------
You wake the next day with a hangover. You tiptoe downstairs, wincing a little. John was rough with you, and you take a strange pride in the fact you’re finding it difficult to walk. You find him in the kitchen with Iosef. John hands you a glass of water and a painkiller, but frowns at your attire as you’re just wearing your underwear and one of his shirts. Iosef has gone pink, staring open-mouthed as you dash out of the room quickly. Naomi is sat on the couch looking smooth and regal, the complete opposite of how you feel.
“Good morning little nanny…” she says scathingly as you tug John’s shirt down over your knees. Her eyes narrow when she sees the marks on your neck left by John’s passionate mouth.
“I’m not the nanny…” you correct her. “Why are you here again?”
“I came to ask Jonathan if he wanted to go Christmas shopping for Connor with me...but he’s stalling for time in the kitchen. I don’t know if he’s more scared of angering me, or upsetting you.”
You sit down, wanting to show her this is your house, you’re allowed to do what you want in it. “It’s a little strange Naomi, you turning up after all these years. Are you planning on sticking around this time?”
She ignores your real question about abandoning Connor. “Iosef has tickets for a Christmas Charity Gala in the city so we’ll stay at least tonight. I’ve invited Jonathan and ‘tino...and you I suppose…”
You give a small laugh “Thanks I guess but we’re not really one for fancy things.”
“Jonathan has already said yes, so you don’t know him as well as you think.”
You chew your lip. “If John asks tell him I’ve gone back to bed...I’ll see you later…” You trek back upstairs and pray for your head to stop pounding. You have a feeling Naomi is going to look devastatingly beautiful for the gala, and you need to do your best to keep John’s attention.
You nap lazily and Connor comes in at some point to join you. You’re reading through a pile of books with him when John brings you a cup of coffee, smiling tenderly at the sight of you.
“We’re going shopping, do you want to come?”
You shake your head. “I thought I’d say here with my best friend and make a blanket fort.”
“I’d rather do that, but Naomi is insisting I go, and without me there she’ll buy something ridiculous…” he glances at Connor “I mean she’ll tell Santa to get Connor something silly…”
Connor’s mouth falls open “I don’t want that Papa!”
“I know!” John says, giving him a hug and, with a concerned look at you, he leaves.
You try not to feel jealous, you really do. When Connor goes off to play you scour your wardrobe for the right dress to wear. You find the green one you wore the first night you and John kissed for real, and decide it was expensive enough to bear a repeat outing. You wash and dry your hair, thinking of Naomi’s curls ruefully as you survey the wildness on your own head. You’re putting on some simple makeup when Naomi walks into your room, returned from shopping.
You start and turn to her. She holds up a hand. “Don’t worry I come in peace. I actually got you a gift.”
“Oh?”
“Stand up.”
Without knowing why, you obey. Naomi moves behind you, looking at your reflection in the full length mirror.
“You are pretty.” she says, as if reluctant to admit it. “And you have such innocent eyes. I bet Jonathan enjoys ruining you..”
You shiver at her intimate words and jump as she lifts your hair off your nape. “Here...let me help…”
She grabs pins from your dresser and starts putting your hair up in a sophisticated style you could never manage yourself.
“There...that shows off your neck better…” her fingers brush against the marks still showing on your skin from John. “Better put some powder on those…”
You meet her eyes in the mirror. Naomi is taller than you and you feel small and young, but still, you will not be made to feel insecure. “I’m sorry how things have worked out Naomi. I hope we can be friends...”
“I was thinking that too.” she moves to grab a small brown bag and lifts out a pair of emerald shining earrings, handing them to you.
You shake your head “I can’t accept these.”
She snorts. “They’re mine, from Iosef. You can borrow them for tonight.” You open your mouth to protest more but she interrupts “Please...it would make me happy.”
Sighing, and not seeing an alternative, you push the earrings into your ears. The stones reflect light off your dress and make your eyes shine vividly. You look older, more mysterious and even, you dare say, sexy.
Naomi smiles, fussing over you like a doll until she is happy. You look at her. She is wearing a black dress, simpler than you expected, her curls loose down her back and a large diamond necklace glinting at her throat. She does look beautiful, but you are relieved and a little guilty to realise she does not surpass you so far as you feared.
“Go show him…”
You go obediently, finding John with Iosef drinking bourbon. John turns as you walk in and does a double take. Laughing shyly you approach him for a kiss but he grabs your arms to hold you so he can look you up and down. He doesn’t say anything for a while and you start to worry. Iosef is smiling at you.
“You look amazing (Y/N)...like one of those vintage movie stars…”
You flush with pleasure at the compliment and thank him. John still hasn’t said anything so you ignore him.
“Can I reserve the first dance with you?” asks Iosef and you see John bristling out the corner of your eye.
“Of course you can…”
John is busy organising a babysitter for Connor so you sit with Iosef and Naomi. She presses a glass of bourbon into your hand but you don’t feel like drinking ever again so you just swirl it absentmindedly, feeling on edge, wishing that the two guests would just leave so you and John could go back to your life together.
The gala is noisy, full of the city’s richest and finest. Naomi moves amongst them like she was made for it, and John is accosted by various groups. He is popular, and although you are not surprised, his charisma must of course be evident to people other than you, you feel neglected, lonely and out of place as you stand on the side, nursing a full glass of champagne and yawning as Iosef drones on about sports.
He reminds you of your promise to dance with him and as something to do you let him lead you onto the floor. You remember dancing with John at his work ball, how tall and big he felt holding you, the heated look in his eyes as he finally admitted his feelings for you. Iosef in contrast is all skin and bones, you almost feel like you’re leading him. You know you look glum, and feel bad when he comments on it.
“I know you’d rather be dancing with John than me. I feel like us coming here was a bad idea.”
You sigh, touched by his thoughtfulness. “What did make you come here?”
“We had a break from travelling...Naomi just suddenly decided she wanted to see Connor. Believe me I was shocked to learn she was a mother.”
“So she didn’t talk about him before? What about John?”
He shakes his head “Not really...said he was just an old fling…”
You wince. “John told me it was a one night only thing…”
“I honestly don’t know (Y/N)” he says, watching you sympathetically. “You really love him don’t you?”
You glance around and see John and Naomi together, surrounded by a group of John’s colleagues. “I do. I hope that won’t turn out to be a mistake.”
Iosef looks puzzled at your words and you are suddenly moved from his arms to another’s. You look up hopefully but it is Santino and not John who has stolen you away.
“Why were you dancing with Naomi’s toyboy?” he asks lightheartedly, but you’re not in the mood for teasing.
“John is busy…” you growl. “Please explain to me the attraction of that woman…”
“Don’t be jealous principessa..I always told you she’s nothing like you. She’s like the sun, powerful, stunning, but get too close and she will burn or blind you…”
You roll your eyes “you’re giving her a lot of credit. I know it was all a shock but the fact that she left Connor….I can’t forgive her for it.”
Santino sighs. “I’ve forgiven John for sleeping with her.” you grimace and he squeezes your waist in apology. “He’s forgiven me for...coveting, is that the word?” he winks and you blush “for coveting you…”
You glance back towards the group, expecting to see them still talking but John is simply staring at you with dark eyes, and you recognise his look. Worried for Santino you thank him for the dance and start to approach your boyfriend. He meets you half way and sweeps you into his arms and back on the dance floor, leaning in close to gaze into your eyes.
“Are you trying to make me jealous? First Iosef then Santino. You don’t have half a minute for me…”
You resolutely keep your voice calm. “You were busy talking John, I hardly thought you’d notice…”
“Trust me, I did.” he trails his fingers along your bare shoulder and you shiver. His touch affects you like no other. “And this dress brings back good memories…”
He kisses your earlobe and you whimper, trying not to stumble. “I know...the first time you kissed me for real....you were so passionate…”
“Nothing has changed for me (Y/N)...I still look at you and I’m just...helpless…”
Your heart melts and you touch his cheek. “John...
He grabs your hand and kisses your fingers desperately, nipping at them and making you yelp. “Hey...ouch…”
“Sorry…” he says, looking far from contrite. “I’m finding it difficult to control myself...the way you look tonight...”
“I look like her…” you say moodily, gesturing to Naomi and he frowns, puzzled.
“You don’t. Okay maybe your hairstyle is like hers but…”
You tug away from him, upset and he grabs your arm gently in an attempt to stop you but you keep going. Your arm must be covered in marks by this point but you don’t even care. You walk slowly but purposefully out of the main room, just needing a break. John chases after you and with his long legs you know you’ve no hope of getting away.
“Wait (Y/N) please…”
You grind a halt and John reaches you, standing behind you, using his towering height to look round into your face, his broad chest pressed against your bare back. You can feel him breathing hard and feel regret for upsetting him. He slides his arms around your waist and lifts you into a small room off the corridor filled with coats and hats. He gently removes your earrings and pulls the pins from your hair while you stare at him in confusion.
“John...what?”
He gives you a look that makes you shiver down to your bones; sharp desire wrapped in the soft blanket of love. When he kisses you the whole world falls away and you let him push you up against the cloakroom wall. His mouth is on your neck and his hands lift your skirt, he cups you through your panties and you pull away from his insistent mouth to let out a quiet moan.
“Do you still want me?” he asks, vulnerable then for a moment, and you blink hard to focus on him, his handsome face.
“How can you even ask me that?”
“My baggage is increasing by the day (Y/N)...I would understand if you decided it was too much…”
You shake your head. “I’m part of this family aren’t I? I’m not going to run away at the first sign of trouble…”
John rushes at you again, pushing you harder against the wall and you wrap your legs around his waist, sensing his intention. He makes sure you are ready before pushing into you with a sigh of relief. You don’t know why he is so desperate, but you’re glad he is taking it out on you.
“I love you…” he groans deep in his chest, sounding like an injured animal and you kiss his face trying to soothe him.
“When I saw you...dancing with them.I was so jealous. I keep thinking ‘why is she with me when she could have anyone?’”
“I’m jealous too John...seeing you next to her...you make a good couple…”
His hips slow so he can look at you,“and how do we look together? Some old man taking his last chance at some freshness… beauty….youth?”
You shake you head. “Not that I care how it looks but no...I think we look..in love..”
“Forget this jealousy...you’re all I want...” John speeds up his thrusts again and you moan, feeling a couple of coats falling off the wall behind you.
Someone knocks on the door and he freezes.
“Shit John, did you lock the door? You better let me down…”
“I’m not done with you yet…” he growls, leaning away from you to shout towards the door. “Fuck off!”
He sounds so intimidating you hear the footsteps receding, Your giggle into his neck cuts off into a moan as he swivels his hips, holding you up with his strong arms and continuing to thrust deep inside you.
“John...” you whimper his name which seems to spur him on further, and he ruins your work of covering his previous marks on your neck by making more.
You are both being far too loud, and the fear of being discovered adds an illicit thrill to your lovemaking. He moves his fingers between your legs and rubs at you until you’re breathless, feeling a warm buzz coursing through your body
John presses his forehead to yours and looks you dead in the eye as he comes. You can feel him spilling inside you and you shiver. The thought of it..the fact that maybe one day you could have your own baby makes you whimper, shaking in his arms. John holds you easily, watching you face contort with pleasure as if it is some great work of art.
John tucks himself back into his pants and helps you with your dress. Your hair is once again wild around your shoulders with no hope of salvation.
“Oh well...I guess we’ll have to go home, John.”
He blinks at you “Why?”
“I look exactly like someone who’s just been fucked against the wall of a cloakroom John.”
He smirks, and you see the devilish side that you have to admit you love, come to life. “Then we definitely need to go back in...”
He takes your hand and you sigh, holding it and trying not to blush too much at the knowing stares of the room.
#daddy issues#christmas edition#john wick x reader#john wick x you#hehe#i'm having so much fun writing this#does everyone still hate Naomi ?
132 notes
·
View notes
Text
Love Kernels - 4 & 5 September
CAST & CREW
- Rachel Bloom will lend her voice to upcoming animated movie 'Extinct', currently slated for a 2020 release.
- The New York Film Academy Blog has a short writeup of Rachel Bloom’s Q&A at an event at NYFA’s Burbank-based campus.
- Clark Moore (AJ) stopped by podcast The Stacks, where he talked about being an adult that teenagers look up to, how social media has changed the way we see our role models and being an adult reading YA.
- Santino Fontana (Greg 1.0) will perform at the Seth Rudetsky Broadway Concert Series on 3 April at The Parker Playhouse in Fort Lauderdale, Florida (USA).
- Kabir Akhtar (director, editor) directed episode 1.5 of BH90210 (first airing 4 September 2019)
FANDOM
- Podcast Rule of Three talks about the Crazy Ex-Girlfriend pilot.
- @catty-words & @notbang posted the sixth and seventh chapter of thoughts of you subside, then i get another letter, a Rebecca/Nathaniel story (7/?). Summary: Rebecca and Nathaniel become pen pals. Set after 4x17.
- @itsme-ashley-marie wrote you're my lovely queen, i'm your dirty king, a Rebecca/Nathaniel story. Summary: Harry Potter AU. Rebecca Bunch needs a Love Potion, and, much to her dismay, Nathaniel Plimpton is the one wizard who can help her get it. Hijinks ensue.
- Twitter user @rebetzelsprtzls shares some Happy Rebecca fanart.
- @giuliadrawsstuff shares Sex with a stranger, Where’s the Bathroom, Strip Away my Conscience, After everything I’ve done for you and Fit hot guys have problems too fanart.
1 note
·
View note
Photo
Chiamiamoli con il loro nome: gli attentatori bianchi della Nuova Zelanda sono terroristi Di Giulio Cavalli Vi ricordate quando qualcuno propose di pagare le spese processuali a Luca Traini dopo la sua strage razzista a Macerata perché, come disse ad esempio Salvini “la colpa è di chi ci riempie di clandestini” e non piuttosto di un lurido razzista omicida che impugna un’arma e spara a caso? Ecco, forse la strage in Nuova Zelanda si potrebbe cominciare a leggere partendo da qui, proprio da casa nostra, visto che il gesto di Traini alla fine è arrivato fin lì, sventolato come eroico santino da preservare nel paradiso dei terroristi. E dirselo, ma dirselo forte, che questo non è nient’altro che terrorismo. Sì. Terrorismo. Avere il coraggio di scrivere che questo terrorismo è identico a quell’atro, con la stessa organizzazione trasversale, con gli stessi impudichi eroi che rimbalzano di continente in continente piuttosto che subire la gogna che meritano, lo stesso terrorismo di chi per fede si sente superiore (oppure minacciato, la motivazione è parimenti patetica e sfacciata e risibile, non prendiamoci in giro) e che se la prende con degli innocenti solo per gridare al mondo la propria rabbia.... Sono terroristi come gli altri perché alla fine vedono nemici solo in base al credo religioso o al colore della pelle, senza nessuna distinzione di persone, di donne o bambini. Il problema del terrorismo mondiale è proprio questo: al primo terrorismo islamico qualcuno ha voluto rispondere con l‘odio, la paura e il terrore. E il terrore genera terrorismo, facile facile. E quando finalmente ci renderemo conto che non esiste un terrorismo più giustificato di un altro allora ci renderemo conto, noi che vediamo fiancheggiatori dell’Isis sul tram, in piazza e un po’ ovunque che i fiancheggiatori di quest’altro terrorismo sovranista invece sono molto chiari, definibili. Basta avere voglia di ascoltare bene le loro parole e avere il coraggio di decontestualizzarle dalla propaganda. Ma anche questo sarà un processo purtroppo lungo. Molto lungo.
3 notes
·
View notes
Text
https://www.facebook.com/100077105247477/posts/pfbid02PkKWTJ4g1y9oEwjdMQNpL5FVSNFaFBzX1ZoxXR1UAbdo4acjfvj8su1GaV7qTo5Kl/
IL GOLPE BORGHESE
UN PRINCIPE NERO
PER LA NOTTE DI “TORA-TORA”
Il Fronte Nazionale fu fondato a Roma, con atto notarile da Junio Valerio Borghese, il 13 settembre 1968.
Junio Valerio Borghese, ex-comandante della Decima Mas, dopo essere stato salvato dal colonnello James Jesus Angleton, responsabile dei servizi segreti militari USA in Italia, che lo sottrasse alla giustizia partigiana, passò indenne anche il processo per collaborazionismo. I reati per cui Borghese era stato riconosciuto colpevole avrebbero dovuto comportare la pena dell’ergastolo, ma il 17 febbraio 1949, con il riconoscimento delle attenuanti si scese prima ad una condanna di 12 anni, poi direttamente alla scarcerazione per l’applicazione dei due decreti di condono del 1946 e del 1948.
RECLUTATO DAGLI AMERICANI
Junio Valerio Borghese, come risulta in modo ormai inoppugnabile dagli stessi documenti della CIA declassificati, fu reclutato ancor prima della fine della guerra dagli Stati Uniti e utilizzato, insieme a ex-appartenenti alle formazioni militari della RSI, a criminali di guerra e agenti dell’OVRA, per operazioni “coperte”. La prima, secondo le ricerche dello storico Giuseppe Casarrubea, fu la strage a Portella della Ginestra, il 1° maggio 1947 in Sicilia, dove squadre di ex della Decima Mas, sbarcate qualche giorno prima a Palermo, unitamente a gruppi di mafiosi e ai banditi di Salvatore Giuliano, spararono su una folla di contadini, uccidendo 11 persone e ferendone altre 27.
Anche dopo essere stato nominato, nel 1952, presidente dell’Msi, J.V. Borghese restò sempre legato agli americani. Uscito dal partito alla fine degli anni Cinquanta, fece ancora parlare di sé nel 1964 in coincidenza con la crisi del luglio di quell’anno, per il suo sostegno ai tentativi golpisti del generale De Lorenzo.
UN FRONTE NAZIONALE PER IL COLPO DI STATO
La sua ultima creatura politica fu proprio il Fronte Nazionale.
Nello statuto e negli Orientamenti programmatici del 1969, gli scopi dell’organizzazione vennero individuati nella «difesa» e nel «ripristino dei massimi valori della civiltà italiana ed europea», nel ripudio della «lotta di classe» e del «materialismo», nella costruzione di uno Stato forte «efficiente ed autorevole» come «diga al comunismo» e al «terrore rosso», nel riconoscimento del ruolo primario delle Forze Armate.
Oltre a Borghese, gli esponenti più noti del Fronte Nazionale furono: Antonio Leva, il costruttore edile Benito Guadagni (che ricoprì la carica di segretario), l’ex-maggiore Mario Rosa (segretario organizzativo), l’ex-aiutante di campo dello stesso Borghese, Mario Arillo, Santino Viaggio, l’ex-tenente dei parà Sandro Saccucci e Giovanni De Rosa.
Costruito come coordinamento delle principali organizzazioni della destra extraparlamentare, in particolare Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale, il Fronte Nazionale fu in realtà uno strumento unicamente concepito in funzione della realizzazione del colpo di Stato. Strutturato su due livelli, uno pubblico ed uno clandestino, dotato di nuclei armati (il gruppo ”A” e il gruppo ”B”, affidato a Stefano Delle Chiaie), si mosse per alimentare uno stato di tensione al fine di provocare un intervento delle Forze Armate.
Il Fronte Nazionale rappresentò, in conclusione, nulla più che un’articolazione politico-militare della destra eversiva all’interno del “Partito del golpe”. In un suo opuscolo del 1968, La nostra azione politica, si parlò senza perifrasi della progettazione di «azioni di forza che sembreranno fatte dai nostri avversari comunisti��, utili a creare «un sentimento di antipatia verso coloro che minacciano la pace di ciascuno e della nazione».
Finanziato da alcuni non trascurabili settori imprenditoriali, soprattutto liguri, il Fronte Nazionale puntò nel meridione ad alimentare la rivolta di Reggio Calabria, dando vita, in particolare attraverso Avanguardia Nazionale, ad una campagna di attentati. Intensi anche i rapporti con la mafia siciliana e la ‘ndrangheta calabrese, di cui si tentò anche un coinvolgimento nei piani golpisti. Alcuni pentiti di queste organizzazioni criminali hanno permesso di svelare retroscena importanti, come la partecipazione il 22 luglio 1970 al deragliamento della Freccia del Sud (6 morti e 54 feriti), poco dopo l’inizio della rivolta di Reggio Calabria.
LA NOTTE DEL 7-8 DICEMBRE 1970
Nella sentenza della Corte d’Assise di Roma del 14 luglio 1978, riguardante il cosiddetto “Golpe Borghese”, la strategia del Fronte venne così riassunta: «La finalità era quella di gettare il paese nel caos, di portare allo scontro le forze politiche di diversa matrice, così da rendere necessario l’intervento di ‘reparti militari’ affiancati da squadre armate di giovani estremisti di Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale».
Secondo il rapporto della Questura di Roma, nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 1970, la notte di “Tora-Tora”, dal nome in codice dato dai congiurati al progettato colpo di Stato, «alcune centinaia di individui erano stati concentrati nella palestra di Via Eleniana, nelle sedi del Fronte Nazionale, di Avanguardia Nazionale, di Ordine Nuovo, del movimento politico Europa Civiltà, in prossimità dell’abitazione di Reitano Antonio, esponente dell’associazione universitaria di destra Fronte Delta, nello studio commerciale di Rosa Mario (dove si trovava il ‘comando politico’ n.d.r.), nell’ufficio di Orlandini Remo, a Montesacro (dove si trovava il ‘centro operativo’ n.d.r.)».
La Corte d’Assise di Roma ricostruì la vicenda in modo assai riduttivo, grazie soprattutto al ruolo svolto dal Pm Claudio Vitalone. Si escluse che il piano avesse carattere nazionale, come anni dopo invece la magistratura appurò pienamente. Il golpe venne definito come un atto «iscritto in un disegno lucido» ma «velleitario», nonostante esponenti di Avanguardia Nazionale fossero penetrati fin dentro l’armeria del Ministero degli Interni, impossessandosi di 200 mitra. Si evitò di collegare fra loro i diversi progetti eversivi, si pensi alla ‘Rosa dei Venti’, e, soprattutto, si lasciò nel buio più completo il ruolo giocato dai servizi segreti ed i rapporti con le Forze Armate.
Inutile dire che, dopo aver fatto cadere il delitto di insurrezione armata contro lo Stato (articolo 284 c.p.), le assoluzioni riguardarono la maggior parte degli imputati e le poche condanne comminate (per cospirazione politica e associazione a delinquere) furono assai miti. La Corte d’ Assise d’Appello nel novembre 1984 assolse comunque tutti da ogni accusa. Il 24 marzo 1986 la Cassazione confermò definitivamente l’assoluzione generale. Per la giustizia, il golpe Borghese non era mai avvenuto.
Il “Comandante” Borghese non venne mai processato. Fuggito in Spagna nel marzo del 1971, prima che filtrasse la notizia del tentato golpe, morì nel 1974 in circostanze mai chiarite. Si parlò anche di un suo possibile avvelenamento.
Gli uomini del Fronte Nazionale confluiranno nei successivi progetti eversivi della primavera-estate del 1974.
0 notes
Text
❛ ─ 𝕣𝕖𝕓𝕖𝕝 𝕒𝕥𝕥𝕒𝕔𝕜 : 𝕡𝕠𝕨𝕖𝕣 𝕒𝕟𝕕 𝕔𝕠𝕟𝕥𝕣𝕠𝕝 ❜
TW: linguagem chula, sangue, gore, morte.
avec: @khyabusada, @gustosc, @bcstardprince et @lorcanturlach
Se não tivesse dado um passo para trás, Khya teria batido com a porta na sua cara após empurrá-la em direção ao corredor deserto. Verena estava muito tentada a espernear, espalmando as mãos na peça maciça de mogno, mas sabia que Step poderia escutá-la daquela distância, e era muito melhor remediar do que prevenir². “Eu não acredito que você fez isso... Vai ter volta! Você vai ver só, Kiki.” Murmurou, cruzando os braços em claro sinal de pirraça, certa de que o biquinho nos lábios já se fazia presente. Há muito, ela e Khya não se davam exatamente bem --- a bem da verdade, não esperava que o esconderijo fosse durar por muito tempo. Não bastasse a Lowbrace estar próxima a ele cerca de 24/7, ela também tinha que ter pego suas sobras ao começar a namorar logo com Shilloh --- não que houvesse algum senso de pertencimento; Verena simplesmente buscava motivos para detestá-la, o que não era muito difícil. “Stronza¹...” Mamãe teria ficado indignada de escutá-la falando palavras de tão baixo calão, mas não era como se estivesse ali, e Verena sabia que, caso soubesse, há muito já teria se esquecido disso, tendo em vista a cena que protagonizara com sua irmã, alguns dias atrás.
Já era de se esperar que Step viesse para puxar sua orelha, já que mamãe não podia... Suspirou, virando a cabeça de um lado para o outro para buscar algum novo esconderijo. Não podia voltar ao próprio quarto: óbvio demais para alguém que estava evitando outro alguém. Não, não, ela teria que ser criativa! A quem mais poderia recorrer em uma situação como aquela? Risque Joan e Fefe, é simplesmente too obvious. E nada de voltar para o quarto de... Já tinha achado seu novo esconderijo.
A medida em que se viu ignorando os estampidos do outro lado do corredor, a italiana podia sentir a espinha enregelar enquanto passava a andar na direção oposta, iluminada por luzes de emergência que não fariam nada bem à sua pele, se tivesse que tirar alguma foto naquele momento. Talvez o irmão não estivesse vindo dali, è vero³? O único barulho que Brunelleschi conseguia distinguir era o dos saltos da ankle boot no piso de madeira corrida, e aquilo passara a enervá-la. Onde estavam todos? Não era possível que Stephano tenha assustado a todos os seus amigos, funcionários e... Step simplesmente não era tão amedrontador assim, apesar da loira fazer questão de fugir de seus ataques. Verena só não queria ter seus ouvidos alugados por mais meia hora, e era exatamente por isso que fugia do irmão, alheia ao que se desenrolava no restante dos quartos --- dos gritos e de sangue nobre escorrendo sobre as paredes e piso.
Sabia que deveria passar a andar pelos cantos, atenta a qualquer tipo de barulho estranho, mas simplesmente não era típico de seu modus operandi. “Right, like I would hide myself away like that4.” Revirou os olhos ao soltar uma risada curta, falando consigo mesma à medida em que o frio se instalava. Sem calefação, o Chalé Zermatt era pouco menos do que um cubo de gelo, e Nena já conseguia ver sua respiração a cada exalar, incapaz de não bater os dentes em protesto contra o frio. “Claro, nós tínhamos que vir pra Aspen... Por que não podíamos ir para o Caribe? Meus biquínis ficam muito restritos à Piscina Aquecida, e essa maldita nevasca...” Viu-se reclamando baixo com um franzir de nariz, abraçando o próprio corpo enquanto tentava fazer com que o sobretudo cobrisse todos os pontos mais sensíveis --- não que adiantasse de muita coisa. Detestava tudo ligado ao frio; o sangue italiano simplesmente não combinava com temperaturas abaixo de zero, e ainda que soasse como uma pirralha mimada 90% do tempo, ela realmente podia sentir seu cabelo congelar a medida em que se afastava do quarto de Khya, rumo ao dele. Bene, pelo menos ali ela teria algum calor corporal sendo trocado, apesar de ter certeza do arrependimento após o ato.
A bem da verdade, não era como se pensasse: simplesmente fazia, e depois lidava com as consequências à sua maneira --- qual seja: cobrando favores, batendo as pestanas e acariciando o ego de seus algozes. Ela sabia que isso talvez não funcionasse com os erros que andava cometendo, mas não havia outro tipo de solução. Ele realmente era uma das últimas pessoas a quem recorreria em termos normais, e o irmão sabia disso. “Fratellino5”, levou o indicador aos lábios, cerrando os olhos com suavidade ao se lembrar do beijo, e apenas aquilo já tinha sido suficiente para sentir o corpo mais quente.
Mais alguns passos na direção do corredor leste, e estava próxima o suficiente do seu quarto para abrir um sorriso calculado. Ainda andava agarrada ao próprio corpo, mas só de pensar na lareira que ele certamente teria acendido... Ela ronronou em resposta ao pensamento, virando o corredor e provocando barulho grande demais para ser ignorado.
Poucos metros à frente, o grupo de rebeldes terminava de liberar o quarto do último dos Condes. Já haviam se livrado da maior parte dos príncipes herdeiros das mais diversas maneiras --- os que encontraram e que não estavam escondidos como os ratos assustados que realmente eram ---, de modo que grande parte das roupas camufladas em branco exibiam manchas azuis grotescas, que fariam com que qualquer um ficasse nauseado, mas esta não era a pior parte do trabalho. A bem da verdade, o cheiro metálico que parecia se entranhar por entre o uniforme era o verdadeiro motivo para que andassem franzindo o nariz de desgosto. Eram criativos o suficiente para não gastar balas necessárias com aqueles que se encontravam em situações propícias, e sádicos o suficiente para ignorar as súplicas e as ameaças vazias que os príncipes faziam questão em destilar.
Não havia resquício de remorso pelos atos, entretanto. Estavam meramente devolvendo a moeda aos inescrupulosos que os baniram para as camadas mais desprivilegiadas da sociedade. Mereciam a morte, e era este o destino da maior parte dos Azuis capturados. Alguns --- os que ofereciam menos risco e mais benefícios --- eram levados à força para o Posto Avançado que haviam montado nos últimos meses, apenas esperando pela visita anual deles. Estavam prontos, e fariam com que as bases da Economia e Política Mundiais tremessem ante o ataque. Guardas eram eliminados, independentemente da cor sanguínea. Fossem Azuis ou Vermelhos, traíam a causa reiteradamente, e não havia piedade aos traidores.
Continuaria caminhando em direção ao quarto, não fosse o puxão para o canto, longe dos olhares dos Vermelhos, ao qual a italiana respondeu com um gritinho afetado. Por alguns segundos, Verena meramente piscou os olhos, entreabrindo os lábios em claro sinal de surpresa. “Alteza, você não deveria estar aqui.” Santino esbravejou entredentes, tentando fazer o mínimo de barulho enquanto puxava a italiana para baixo. A loira arregalou os olhos, sentindo as bochechas adquirirem tom azulado ao negar, pronta para dizer que ela não ia para o quarto de August --- que tipo de louca você pensa que eu sou? “É claro que eu não estou indo para o quarto do meu fratellino5. Isso seria errado.” Franziu o nariz, sentindo as panturrilhas reclamarem ante a posição desconfortável enquanto o tom variava, indo de baixo para alto em questão de algumas palavras. “Mas veja, eu tenho que conversar com Gus sobre algumas coisas e...” Começou a se justificar, quase pintando uma declaração de culpa na própria testa, mas foi interrompida com um revirar de olhos pelo guarda no segundo seguinte.
“Porca miseria!6 Você sinceramente não sabe o que está acontecendo?” Verena deu de ombros, contraindo os lábios em uma linha para baixo. “Escute, voc---“ Em sua defesa, a princesa realmente ia escutar Santino --- ele era um dos guardas que a viram crescer, e um de seus infinitos crushes, quando mais novo ---, mas os dois foram surpreendidos por mãos que a puxaram do esconderijo rudemente. “OUCH!” Gritou ante o puxão, cerrando os olhos ao sentir a dor se instalar nos braços, que haviam sido imobilizados para trás.
“Olhe só o que temos aqui!” Escutou a voz masculina sussurrar ao pé do ouvido enquanto o outro braço a segurava estática pela barriga. “Eu não sei o que está acontecendo aqui... Mas não é assim que se trata uma dama! Get off of me! As if!” Gritou, esperneando ante o aperto, mas parou ante o a procissão de barulho um tanto quanto molhado, bem como um grito de choque. Não se sentiu corajosa o suficiente para abrir ambos os olhos de uma só vez, mas ao abrir um deles, Verena sentiu as pernas bambearem, suando frio o suficiente para ter certeza de que aquilo se tratava de uma crise de nervoso. O líquido quente que empapava a sola da bota e parte da calça de veludo branco pertencia à Santino, e a loira foi incapaz de ignorar o grito entalado na garganta, abrindo os lábios e gastando todo o ar de seus pulmões ao sentir as lágrimas escorrerem. “Tino!!” Choramingou ao soluçar, esperneando a medida em que as forças ficavam cada vez mais fracas, ainda sendo segurada duramente pelo desconhecido. O tapa do companheiro no rosto de quem lhe estava segurando veio forte demais, e Nena precisou de alguns segundos até que voltasse a escutá-lo. De alguma forma, ela sabia que haveria uma mancha roxa ali no dia seguinte. Podia praticamente ver a pele delicada pulsar, rasgando-se em algumas partes, ante a violência.
“Teve uma morte mais rápida do que merecia.” O Vermelho sussurrou em seu ouvido, referindo-se à garganta degolada do guarda que vira Nena crescer e mesmo a auxiliara algumas vezes, obrigando-a a abrir os olhos e encarar a imagem que, sabia, tomaria seus sonhos e os tornaria em um pesadelo. Santino não era velho --- tinha cerca de trinta e cinco anos, e vê-lo ali era desolador para Verena. Tentou cerrar os olhos, sentindo as lágrimas escorrerem por entre as bochechas e deixarem um rastro enregelado por elas, mas não era do desejo de quem a tinha pego. “Agora cale essa boca, Princesa. Não me faça matar meu prêmio de consolação.” Sentiu o cheiro cada vez mais forte assim que a mão enluvada dele tomou seus lábios enquanto o restante do grupo despia o falecido de suas armas e botinas. Empapadas de suor, dias sem banho e misturada ao sangue --- tanto nobre quanto vermelho ---, a mistura dos aromas era algo semelhante ao podre para o olfato delicado da Brunelleschi, e ela não conseguiu impedir os soluços de desespero passarem a se tornar em uma tremedeira generalizada. Onde estava Briana? Ela estava correndo perigo! Nena quis gritar, mas mesmo ela sabia que era inútil, de maneira que, silenciosamente, rezou para que a irmã estivesse bem. E Step...
As pernas não mais a sustentavam, mas o aperto indesejável do desconhecido, e Verena sentiu a consciência lhe falhar a medida em que o Vermelho rasgara o sobretudo e passara a faca pelo braço desnudo, fazendo com que uma linha fina azulada despontasse. “É ela mesma, Otto. Como se precisássemos de uma confirmação... Ela se exibe mais que a Rainha de Sabá --- qualquer um a reconheceria. O resgate vai ser nossa porta de entrada para o desespero deles.” Escutou ao fundo, mas as palavras não faziam sentido na mente da italiana. Quem era a Rainha de Sabá? Se ela se exibia tanto assim, por que Nena nunca tinha ouvido falar nela? Revirou os olhos, meio grogue, sentindo a boca seca na mesma medida em que o suor frio empapou a testa, ainda que não estivesse em condições de suar naquele inferno gelado. “Isso vai fortalecer muito a Resistência da Itália. Não faça besteiras. Tê-la como moeda de troca é uma das razões para a levarmos viva.”
Com a visão turva e os membros cada vez mais moles, ela sentiu o corpo ser jogado de um lado para o outro, e a ânsia de vômito a tomou por alguns segundos enquanto era carregada como um saco de batatas pelos agressores. “Chame o Grupo Delta. Nós vamos levar essa aqui para o Posto. E ela vai ficar muito quieta, não é mesmo, meu amor?” De olhos semicerrados, Verena não entendia muito do que falavam, abraçando cada vez mais a inconsciência, mas soltou um som baixo com a garganta, a bile invadindo a garganta tamanho o nojo pelo apelido dado. Ela só precisava fechar os olhos por alguns segundos... Embalada pelas passadas rápidas, Nena chegou a acordar algumas vezes durante o período de tempo em que Otto a carregou sem a mínima delicadeza.
Se dentro do Chalé, Verena estava se sentindo um picolé antes, ao ser recebida pela neve do lado de fora, todo o corpo se retesou, e a loira voltou à consciência a tempo suficiente apenas de escutar um grito distante. Ao reconhecer a voz, entretanto, a loira usou toda a força de vontade que ainda não tinha sido anulada pelo frio, medo e nervoso para gritar um: “LORCAN! DAARIO! AQUI!” baixo, entretanto, para que ele pudesse efetivamente escutá-la mediante o barulho do vento cortante e da neve, que parecia abafar qualquer resquício de sanidade que Verena ainda tinha no corpo. De olhos semicerrados, e escutando os xingamentos dos agressores, foi obrigada a ficar de pé, sob o jugo de Otto.
Ela sentiu a lâmina em seu pescoço antes que pudesse processar o que havia acontecido. Os olhos não conseguiam ver nada muito nitidamente, mas ela sabia que haviam duas pessoas na frente de Otto e de seu grupo. O braço do Vermelho apertou o pescoço, e Verena tentou segurá-lo o mais longe possível dele, ainda que a força lhe faltasse no momento. “FUCK! Nós já não matamos vocês? Se vocês derem mais um passo, ela vai ter mais buracos do que uma peneira.” Ameaçou, afundando a faca no pescoço dela; sentiu a linha de sangue empapar a gola do sobretudo mas, por Dio, que bom que ela não conseguia ver nada a não ser os dois --- mesmo assim, tinha que forçar muito a vista. “E vocês vão morrer também. Dessa vez, de verdade” Continuou, e, à distância, ela simplesmente sabia que Otto não estava brincando. Eles não podiam mata-los! Não, não. Ela não aguentaria ver algo semelhante ao que acontecera com Tino. Não era assim que seu Conto de Fadas terminava. A cascata de lágrimas congeladas se sucedeu, e Verena negou, mordendo os lábios com genuíno terror ante a possibilidade.
“Não toca nele!” Viu-se implorando, os olhos cerrados antes que se arrependesse das próprias palavras, levando os lábios ao braço de Otto e o mordendo com alguma força. Não aguentaria vê-lo machucado --- mais do que já estava, após breve avaliação. Otto grunhiu, mas não fez nada além de imobilizá-la rusticamente. “Hora de pôr uma mordaça na boca dessa cadela.” A coronhada foi suficiente para desestabilizar alguém que já estava mais para lá do que para cá, e Verena voltou a ser abraçada pela inconsciência. Não sabia de fato o que acontecera após o desmaio --- mesmo na inconsciência, sentiu o corpo ser jogado em uma pilha de neve, tremendo ao bel prazer do vento cortante, e, à distância, os grunhidos e barulhos de algo semelhante a uma luta.
Acordar, entretanto, foi penoso, e nada do que esperava.
#rasanguinem#❛ ─ rebel attack : power and control ❜#asshole¹#prevenir do que remediar²#não é?³#ha como se eu fosse me esconder desse jeito...4#cunhadinho5#damnit!6#iris e lydia deixaram eu mencionar l1l2 qq#ai q honra#eu posso ter me empolgado
6 notes
·
View notes
Text
VidCon São Paulo reúne os maiores influenciadores digitais do país
Allan Jeon Ana Clara Moniz Carole Crema Cris Bartis Deborah Secco Digão Roque Dudu Felipe Castanhari Isaias Silva Jobson Amancio Kenya Sade Mabê Nicole Louise Nyvi Estephan Deborah Secco, Manu Gavassi, Chico Barney, Felipe Castanhari, Nyvi Estephan e Nath Finanças são alguns dos influenciadores que estarão presentes no evento É inegável a força dos influenciadores na cultura pop atual. Artistas que tem ressonância hoje tem presença maciça nas redes e são considerados influenciadores digitais, paralelamente ao seu trabalho. É o caso de Anitta que sempre foi presente nas redes. Seu sucesso Envolver foi carregado pelo TikTok e só estourou quando furou essa bolha, e não no lançamento oficial que se deu muitos meses antes. Para refletir, conectar e esmiuçar essa cultura foi criado o evento VidCon São Paulo, a versão brasileira do evento americano que acontece anualmente em Anaheim, na California. A VidCon São Paulo tem produção da Dream Factory e da Paramount e vai inundar o espaço São Paulo Expo com cultura digital de 7 a 9 de julho. Entre os grandes nomes que estarão presentes em palestras ou momentos de meet&greet estão Deborah Secco, Felipe Castanhari, Chico Barney, Nath Finanças e muitos outros. Em três dias de evento, um será dedicado a profissionais da indústria. Um nome forte do e-sport brasileiro escalado para a Vidcon São Paulo é Nyvi Estephan. Uma das maiores apresentadoras brasileiras de games e esportes eletrônicos, ela foi eleita a maior host da America Latina e 3a do mundo pelo Esports Awards 2019. A turma do Porta dos Fundos estará na VidCon também, eles que são cria do YouTube brasileiro. Outras personalidades confirmadas: Bianca Andrade, Camila Loures, Ivan Baron, Manu Gavassi, Pequena Lo, Playhard, Vanessa Lopes, Vê Collen, Authentic Games e Sofia Santino. Quem compra o ingresso pode agendar as sessões de meet&greet para encontrar pessoalmente com seus influenciadores prediletos. A partir do dia 21 de junho, quem comprou o ingresso Comunidade – 1 dia, também poderá agendar uma sessão. O site permanecerá aberto até o último dia do evento (9 de julho) ou até que as sessões se esgotem e cada portador de um ingresso pode agendar uma sessão de meet&greet. Os nomes previamente confirmados na primeira edição da VidCon São Paulo incluem: Bianca Andrade, Camila Loures, Fred Bruno, Manu Gavassi, Pequena Lo, Playhard, Cunhaporanga, Enaldinho, Gustavo Tubarão, Juju Franco, MoriMura, Mr. Poladoful, Sofia Santino, Yarley Ara, Bela Reis, Carla Lemos, Letícia Ribeiro, M.M. Izidoro, Natan Por Aí, Blogueira De Baixa Renda, Cris Guterres, O Brasil Que Deu Certo, Thamirys Marques, Valter Rege, Alana Azevedo, Avós da Razão, Bruna Pimenta, Lumena Aleluia, AD Junior, Dani Arrais, João Ferdnan, Juzão, Lucca Najar, Ora Thiago, Luana Carvalho, Raphael Vicente, Raquel Real, Ronald Rios, Ve Collen, Andreza Delgado, Bruna Pinheiro, Chico Barney, Dora Figueiredo, João Pedro Motta, Jooj Natu, Julia Papile, Lipe Ribeiro, Lorelay Fox, Manuela Bordasch, Multi Girl, Nath Finanças, Theodoro, Valentina Bandeira, Victor Han, Ivan Baron, Lucas Rangel, André Vinicius, Inaiara Florêncio, Patrícia Moura, Marcela Montellato, Leandro Fiamenghi, Paula Marsilli e Raphaela Araujo e os integrantes do Porta dos Fundos: Antonio Tabet, Ed Gama, Estevam Nabote, Evelyn Castro, Fabio de Luca, João Pimenta e Macla Tenório. VIDCON SÃO PAULODe 7 a 9 de julho de 2023São Paulo Expo | Rodovia dos Imigrantes, 1,5 km - Vila Água Funda, São Paulo - SP, 04329-900Ingressos: vendas abertas no site oficial. Read the full article
0 notes
Text
Veja o clipe de "Preto e Branco": https://www.youtube.com/watch?v=DxNZxNbmnIM O duo Almar vem investindo seu trabalho em faixas fortes e com letras potentes. Agora, na última sexta-feira (22), a dupla composta por Santino e Bruna Souza lançou uma nova faixa, “Preto e Branco”, em parceria com a cantora Luana Berti. "Nesse lançamento, a gente tentou trazer um pouco dessa atmosfera do R&B, mais intimista, mais sensual, contando a história de duas pessoas que buscam dar uma segunda chance a historia delas, ainda ter muita coisa pra viver. Acredito que muita gente vai se identificar, todo mundo teve aquele namoro que não viveu tudo que era pra viver e teve uma oportunidade de poder continuar escrevendo a história e a gente focou nisso”, explica o duo Almar. Para Luana, a sinergia entre ela e Almas foi o fio condutor de um trabalho de muito orgulho. "Fiquei muito feliz quando a Almar me chamou pra esse feat. Nossa energia bateu de primeira, sentamos e em menos de 1 hora já terminamos de compor a música. A vibe desse som ficou exatamente a mistura de nós três! Estou muito orgulhosa desse trabalho e doida pra jogar ele pro mundo”, explica Luana. Com forte presença nas redes sociais, Luana é a artista exata para este momento da Almar. Trazendo uma sonoridade um pouco diferente, mais picante, com toque íntimo e influências do R&B, “Preto e Branco” marca um novo momento na carreira do duo. "A gente está com uma expectativa muito boa em cima do lançamento, a Luana é uma artista incrível, que conversa muito com a nossa vibe. Então a gente tá mega animado de ter unido essas duas atmosferas”, adiciona Almar. Clipe Os videoclipes são uma maneira a mais de se consumir músicas. Para a Almar, “Preto e Branco” contaria inicialmente com um visualizer, onde o duo disponibilizaria no YouTube. No entanto, o projeto virou um clipe bastante interessante. O que começou com uma ideia de um visualizer inspirado em alguns lançamentos internacionais, acabou se tornando um clipe, em que eles conseguiram com uma referência muito boa, juntamente com o titulo da música, que faz jus com um fundo preto. A gente quis passar todo intimismo da música, conseguimos passar todo feeling dela. Foram movimentos minimalistas com as mãos, o foco nas expressões faciais, a interpretação da faixa, a gente amou o resultado”, revela Almar.
0 notes